Due sorelle condividono un’esperienza drammatica. Ma anche un legame profondo, fatto di amore, scontri, speranze. La luce nella crepa è il cortometraggio applaudito alla 82° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Venice Production Bridge che racconta la malattia con gli occhi di chi sostiene e conforta restando nell’ombra: il caregiver. Guarda il cortometraggio.
Perché La luce nella crepa
La luce nella crepa racconta l’esperienza quotidiana di 7 milioni di persone: quelle che in Italia assistono una persona cara. Sono soprattutto donne – mogli, figlie, sorelle che si prendono cura con amore e dedizione, spesso senza alcuna formazione specifica.
Attraverso il linguaggio del cinema, il cortometraggio dà voce alle difficoltà quotidiane dei caregiver: il peso dell’assistenza, gli ostacoli burocratici, la mancanza di tutele. Un impegno profondo, che ancora oggi non trova un riconoscimento giuridico adeguato né sul piano economico né su quello psicologico.
Con La luce nella crepa, Salute Donna ODV accende i riflettori su una realtà troppo spesso ignorata, trasformando l’esperienza personale della sua presidente, Annamaria Mancuso, in un racconto universale.
Dalla vita al cinema
La luce nella crepa nasce da un’idea di Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna ODV, che ha conosciuto in prima persona l’esperienza dura, estenuante e invisibile del caregiver.
Per anni, Annamaria ha assistito il fratello colpito da tumore con dedizione, coraggio e fatica. È stata una lunga battaglia, ogni giorno: contro la malattia, la burocrazia, la solitudine, il dolore.
Ma anche contro il senso di impotenza e di smarrimento che sembra assorbire ogni forza residua, proprio quando ce ne sarebbe più bisogno per aiutare chi conta su di te.
Non si tratta solo di un cortometraggio. È una dedica. È il modo con cui Annamaria ha voluto dare voce a chi come lei, per amore verso una persona cara, sceglie di vivere nell’ombra e di mettere in secondo piano le proprie aspirazioni. Una volta immaginata la storia da raccontare, occorreva trovare la persona giusta per darle forma. Ed è qui che arriva Anselma Dell’Olio, autrice e regista di un documentario dedicato a un personaggio molto amato dal fratello di Annamaria: Gustavo Adolfo Rol. Un incontro speciale, che ha segnato l’inizio di questo percorso. Perché La luce nella crepa è questo: una crepa che si apre nel cuore, nella vita, nelle certezze… ma attraverso cui può filtrare una luce.
Una luce fatta di consapevolezza, di denuncia, di speranza.
Questo cortometraggio è un modo per restituire un senso al dolore, trasformandolo in un’opera che possa accendere attenzione, empatia e finalmente un cambiamento reale per tutti i caregiver.
Il cortometraggio
Da anni, ormai, Luisa ha scelto di mettere in secondo piano le proprie esigenze per seguire come caregiver sua sorella Carla, che convive con un tumore al seno.
Dopo molte insistenze, Luisa convince Carla a passare insieme qualche giorno di relax alle terme: per aiutare la sorella a riprendersi da un periodo di terapie impegnative, ma anche nella speranza di concedersi una momentanea “tregua” nella sua quotidiana attività di assistenza a Carla.
Da subito, però, questa breve vacanza si riempie di difficoltà.
Luisa deve gestire e fronteggiare imprevisti e ostacoli legati al percorso di cura della sorella: visite e controlli da riprogrammare o le criticità di alcune cure termali rispetto alle terapie oncologiche.
E, soprattutto, deve fare i conti con la rabbia e la frustrazione di Carla, di cui è ormai il bersaglio privilegiato nonostante – o proprio per – la sua dedizione.
I giorni alle terme sembrano esacerbare, anziché stemperare, conflitti e tensioni tra le due sorelle. Ma un incontro inaspettato sarà decisivo per rovesciare le prospettive.
Luisa imparerà a lasciare che qualcun altro si prenda cura di lei. E riceverà da Carla il coraggio di accogliere nella sua vita l’amore e la speranza.
Perché c’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce.