Cos’è

COS’E’

tumore è una massa abnorme che cresce in un organo o in un tessuto, a partire da una singola cellula. Ripercorrendo la storia della medicina si trovano tracce della presenza di tumori fino dalle epoche più antiche a partire da alcuni reperti osservati nelle mummie egiziane attribuibili alla presenza di tumori delle ossa (osteosarcomi).

Il tumore può essere benigno o maligno. Nel primo caso, pur trattandosi di una massa patologica, cioè anomala, esso sa darsi regole, la sua crescita avviene entro certi limiti, per esempio senza infiltrare i tessuti circostanti ma limitandosi a comprimerli, senza invadere altre zone dell’organismo e in linea di massima senza influenzare lo stato generale di salute.

Di solito si elimina chirurgicamente, con un intervento risolutivo, che non necessita in seguito di altri tipi di trattamento.

Il tumore maligno è invece una massa che trae origine da una singola cellula profondamente mutata rispetto alle cellule normali. Sin dall’inizio sembra vivere di vita autonoma, avendo come unico obiettivo quello di riprodursi, accrescendo il proprio volume a spese di tessuti e organi circostanti. Inoltre il tumore maligno cerca di diffondersi a distanza, andando ad impiantare le metastasi, una sorta di succursali, in sedi distinte e lontane da quella di origine.

I termini cancro e carcinoma si fanno risalire a Ippocrate, il medico greco ritenuto il padre della medicina occidentale, vissuto tra il IVe V secolo a.C., che utilizzò la parola “Karkinos” che significa granchio. Il termine gli era stato suggerito dall’osservazione di un tumore alla mammella che sembrava assomigliare a un granchio per via delle molteplici protuberanze attraverso le quali infiltrava i tessuti circostanti, simili alle chele del crostaceo.

Un’altra parola con la quale ci si riferisce al tumore maligno è neoplasia, che significa tessuto nuovo, neoformato.

Le neoplasie potrebbero prendere nome dal tessuto o dal tipo di cellula dal quale traggono origine ( per esempio melanoman da  da melanocita) oppure dalla sede in cui hanno origine per cui si parla di neoplasia dell’intestino, tumore alla mammella eccetera.

Infine esistono altri termini che permettono di distinguere, al di là della localizzazione, il tipo di tessuto che ha generato il tumore. I carcinomi sono i tumori più diffusi e originano dal tessuto epiteliale, cioè della cute, dalle mucose che ricoprono le cavità interne (tratto digerente, vescica, ecc.) o dal tessuto ghiandolare; in questo ultimo caso si parla di adenocarcinomi. I sarcomi derivano dal tessuto connettivale, cioè ossa, cartilagini, tendini, muscoli.

Le leucemie sono la conseguenza di una degenerazione maligna delle cellule del sangue.

I linfomi interessano i linfonodi, strutture che fanno parte del sistema immunitario.

A questo punto si incomincia a delineare un quadro complesso ma più vicino alla realtà, nella quale esistono tante diverse malattie che, in base alla sede in cui si sviluppano presentano con sintomi specifici e possono evolvere in modi diversi.

Esistono più di 200 differenti tipi di tumore e milioni sono le persone ammalate.

Le cellule sane sono programmate per riprodursi secondo schemi precisi, in base alle necessità dell’organismo. Alcune cellule continuano a riprodursi per tutta la vita, per esempio quelle cutanee o le cellule del sangue, altre solo fino al raggiungimento dell’età adulta, altre ancora possono riprendere a dividersi in particolari occasioni, per esempio per rimpiazzare cellule perse o distrutte. Tra i tanti geni contenuti nel nucleo della cellula ce ne sono alcuni deputati a regolare la riproduzione cellulare, che avviene sempre attraverso la divisione di una cellula madre in due cellule figlie.

QUANDO UNA CELLULA SI TRASFORMA

Se per qualche motivo questi geni vengono alterati, alla cellula vengono a mancare istruzioni corrette mentre si attivano i meccanismi che portano a una abnorme divisione cellulare. Questo è il primo passo della trasformazione di una cellula sana in cellula neoplastica. Le due cellule figlie a loro volta continueranno a riprodursi, dando luogo a una popolazione sempre crescente di cellule che si organizzano a formare una massa (spesso percepibile come un nodulo), che da subito si differenzia dal tessuto dal quale prende origine. Ciò che sin dal principio distingue le cellule tumorali è il loro irrefrenabile bisogno di riprodursi, come se questo fosse l’unico scopo della loro esistenza; questa loro peculiarità determina poi tutti gli effetti negativi sul funzionamento dell’organismo che ospita il tumore.

L’EVOLUZIONE SUCCESSIVA

Dalla trasformazione della prima cellula in poi, la massa tumorale continua a crescere, prima limitandosi a comprimere ciò che le sta intorno, poi infiltrando i tessuti circostanti, a volte anche emergendo sulla superficie della cute o delle mucose, cioè presentandosi come una ulcerazione. Più aumentano le dimensioni del tumore, più numerosi sono i vasi sanguigni e linfatici che lo raggiungono e che da esso si dipartono; in tal modo è facile che qualche cellula si distacchi dalla massa tumorale ed entri nella circolazione ematica o linfatica lasciandosi trasportare in altre sedi. Questo è il meccanismo della formazione delle metastasi, che possono localizzarsi ai linfonodi più vicini al tumore primitivo, se le cellule vengono trasportate attraverso la circolazione linfatica o in organi distanti, se la trasmissione avviene attraverso il sangue. Qualunque localizzazione è possibile, ma in pratica per ogni tipo di tumore ci sono sedi nelle quali è più probabile che si sviluppino le metastasi, per esempio il fegato per il tumore dell’intestino, le ossa per quello alla mammella. Non esiste una regola precisa per sapere se e quando si svilupperà una metastasi, ci sono tumori per i quali questo accade più spesso o più precocemente che per altri, ma in linea di massima si può dire che più aumentano le dimensioni del tumore primitivo, più aumenta il rischio di metastasi.

In ogni caso quanto più precocemente si interviene sul tumore primitivo, tanto minore è il rischio che anche a distanza di anni compaiano le metastasi.

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